IL MAGICO REGNO DELLA SCRITTURA

IL MAGICO REGNO DELLA SCRITTURA di Carla Salmaso

Anzitutto l’età.

Imporre anticipatamente l’insegnamento della scrittura è, nel migliore dei casi, inutile, e nel peggiore, dannoso. Scrivere non significa, banalmente, copiare una forma, né imparare a trasferire su un foglio il linguaggio orale. È molto di più. È saper organizzare e chiarire il proprio pensiero; è comprendere e comunicare la propria interiorità; è la ricerca di un tempo per sé e la magia di un mistero che, come accade alle fiabe, non sarà mai totalmente chiarito e spiegato, nonostante si moltiplichino studi, anche di natura neuropsicologica, che attestano la vasta complessità cerebrale di cui questa forma di comunicazione simbolica si nutre. Il bambino può/deve conquistare le competenze necessarie per avvicinarsi alla scrittura con strumenti a lui adatti, come lo sono il gioco e le attività di pre-scrittura, che dovrebbero consolidare dei prerequisiti fondamentali come la coordinazione occhio-mano, la motricità fine, per esempio. È opportuno che l’insegnamento della scrittura sia proposto al bambino non prima dei 6 anni, età che convenzionalmente vede la conquista di competenze linguistiche, anche astratte, che prima di quell’età il piccolo non possiede. Per approdare al magico regno della scrittura il bambino dovrà imparare a distinguere e a riprodurre correttamente i singoli suoni alfabetici, ad associare il fonema al grafema (il suono alla lettera), ad apprendere uno schema motorio corretto che gli permetta di realizzare quei simboli che devono essere prima memorizzati e quindi condivisi. Solo quando tutto questo sarà conquistato, potrà finalmente iniziare a concentrarsi non più sul come deve scrivere, ma sul cosa: sarà allora che potrà scorgere quel regno che non è altro che la propria ricchezza interiore, a cui avrà imparato ad attingere.